am@netta è un laboratorio artigianale di stampa su tessuto, pensato dall’associazione Brughiera CàDaMat (fondata dal Garante dei Detenuti di Busto Arsizio), per offrire un’occasione di riscatto ad alcuni detenuti e, intanto, parlare di Libertà con un sorriso.
Il nome del brand infatti riprende la caratteristica particolare del luogo del laboratorio di stampa delle magliette: il carcere di via Sforzesca a Novara. L’associazione di Busto Arsizio ha inoltre assunto un detenuto con la speranza di poterne aggiungere altri nel tempo.
L’associazione è presieduta da Matteo Tosi, garante dei detenuti, che nel 2018 ha avviato una start up artigiana di stampa su tessuto per magliette destinate a raduni di motociclisti: il logo delle manette è stato utilizzato come ruote, tachigrafo o occhialone dei bikers. Alla produzione hanno collaborato alcuni detenuti in regime alternativo e i proventi sono andati al carcere bustocco e al finanziamento di questo nuovo progetto che a Novara è stato accolto subito con favore.
«Anche grazie al gioco di parole con cui abbiamo siglato le nostre t-shirt – continua Matteo Tosi, presidente del sodalizio bustocco -, in questo anno di motoraduni ed eventi a due ruote, abbiamo raccolto mille sorrisi e tanta solidarietà, e avremmo infiniti amici da ringraziare, a partire da Plotterfilms by So.L.Ter., che ci ha donato tutti gli strumenti necessari a implementare questa attività. Ma il nostro grazie più grande, oggi, va senza dubbio alla Casa Circondariale di Novara, perché la fiducia che ci sta concedendo – compresa la disponibilità della Polizia Penitenziaria – ci permette di dare a questo laboratorio il senso che voleva avere fin dall’inizio. Fare una cosa “a manetta”, infatti, vuole dire farla fino in fondo, e per noi era importante non fermarci alle parole, ma riuscire a coinvolgere concretamente qualcuno in cerca di una seconda occasione».
Il logo «am@netta», intanto, ha allargato il suo raggio d’azione e dai motociclisti è sbarcato nel mondo della musica (vendendo le sue magliette ai concerti) e dello sport: «Abbiamo collaborato con una squadra di pallanuoto e una di calcio femminile, con un teatro e con dei locali – commentano Davide Fazio, vice presidente di Brughiera CàDaMat, e Camilla Pensa, segretaria dell’associazione -. Insomma cerchiamo gente e associazioni che mettano passione in quello che fanno e che abbiano voglia di darci una mano ad aiutare chi lavorerà per noi e a far conoscere il nostro piccolo laboratorio. Fare una cosa “a manetta”, infatti, vuole dire farla fino in fondo, e per noi era importante non fermarci alle parole, ma riuscire a coinvolgere concretamente qualcuno in cerca di una seconda occasione».».